Serie Balconies

Durante la pandemia, il balcone è diventato molto spesso il luogo dove le persone hanno socializzato ed evaso la solitudine della quarantena. Il bisogno di mantenere un rapporto con l’esterno lo ha reso protagonista di relazioni umane a distanza assumendo così anche una funzione partecipativa.

Da qui è partita la ricerca dell’artista, dall’importanza del ruolo di inclusività che il balcone ha giocato nelle nostre nuove routine quotidiane, puntando su viste prospettiche dal basso verso l’alto richiamando il bisogno dell’uomo di rivolgere gli occhi al cielo per contemplarne l’immensità.

La quarantena ha cambiato anche il modo di vivere la casa, diventata in questo periodo un riparo sicuro. Il balcone è diventato un elemento narrativo, di mediazione fra interno ed esterno, ma anche un affaccio sul mondo.

“L’architettura è volume, base, altezza, profondità, contenute nello spazio, la 4a dimensione ideale dell’architettura è l’arte. Il cemento armato (il mezzo) rivoluziona gli stili e la statica dell’architettura moderna. Allo stile decorativo subentrano ritmi e volumi. Alla statica, la libertà di costruire indipendentemente dalle leggi di gravità. Si va formando una nuova estetica, forme luminose attraverso gli spazi. Movimento, colore, tempo e spazio i concetti della nuova arte”.

Lucio Fontana, Manifesto tecnico dello Spazialismo, 1951